Visita alla Milano manzoniana

di Anna Gavioli
1^ Liceo Lingustico

Giovedì 10 giugno si è tenuta l’uscita didattica “La Milano manzoniana”: una passeggiata in compagnia dei docenti per visitare la città seguendo i passi di Renzo, uno dei protagonisti de I promessi sposi, e per scoprire come Milano sia cambiata nei secoli grazie alla penna di Manzoni e ai nostri stessi occhi.

La partenza da Corso Buenos Aires 1 non è stata casuale: qui vi era infatti il tratto finale del lazzaretto, in cui venivano accolti i malati di peste. In questo luogo è stato possibile accedere al cortile interno di casa Luraschi per ammirare gli altorilievi raffiguranti i personaggi principali del romanzo.

Successivamente la comitiva ha proseguito verso i Giardini Indro Montanelli, dove la professoressa Figini ha letto il celebre brano del Manzoni che narra l’arrivo di Renzo a Milano. La professoressa Mirra ha poi spiegato quanto letto dalla collega, sottolineando un dettaglio interessante: nel brano Renzo vede il Duomo chiaramente già da quella distanza. Per il lettore odierno si tratta di una prospettiva impensabile: dove nel Seicento c’era campagna sorgono oggi numerosi palazzi e infrastrutture, che impediscono di scorgere il venerando edificio.

All’uscita dei giardini vi è Palazzo Saporiti, che all’epoca dei fatti raccontati da Manzoni – siamo tra il 1628 e il 1630 – non esisteva; a quel tempo vi era invece un monastero benedettino in cui Renzo avrebbe dovuto chiedere ospitalità. Tuttavia, come ben sanno di lettori del romanzo, Renzo è un giovane curioso e impaziente e decide di avventurarsi per la città, imbattendosi nell’assalto ai forni. Questa vicenda è stata rievocata dalla professoressa Mirra nel passaggio in Largo Corsia dei Servi, dove si trovava il celebre Forno delle grucce, in dialetto milanese chiamato “El prestin de’ Scansc”.

Proseguendo verso Piazza dei Mercanti la comitiva ha potuto sperimentare un interessante effetto acustico dovuto alle modalità di costruzione della loggia: ponendosi agli angoli opposti delle campate finali, infatti, due individui possono sussurrare e sentirsi ugualmente nonostante la distanza. Dopo questa inattesa sorpresa la professoressa Mirra ha attirato l’attenzione dei partecipanti sul Palazzo dei Giureconsulti, in questo periodo sottoposto a un’opera di restauro.

Di particolare interesse è la storia della statua di Sant’Ambrogio, patrono della città di Milano, esposta sulla facciata del palazzo. In origine questa statua venne dedicata a una figura femminile, la Giustizia; fu poi conosciuta come una raffigurazione di Filippo II re di Spagna; in seguito, cambiò ancora identità e fu identificata con Bruto, il cesaricida, simbolo della morte del tiranno; e soltanto dopo molti secoli, nel 1833, fu dedicata a Sant’Ambrogio.

Dopo questa breve incursione in piazza dei Mercanti la passeggiata si è conclusa a Piazza San Fedele, nella quale è presente la statua di Alessandro Manzoni, l’autore de I promessi sposi. Si narra infatti che Manzoni, ormai molto anziano, cadde dalle scale della chiesa che si affaccia sulla piazza e morì a seguito delle conseguenze dell’incidente.

Il viaggio di Renzo, e così anche il nostro, era davvero concluso!

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